Posts written by Ariel ~

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    Anastasia!! Però se mi piace molto anche sua nonna, così dolce e regale *_*
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    u5Vttfm
    ariel


    Il calore delle coperte mi avvolge e in pochi istanti cado tra le braccia di Morfeo, sentendo a malapena i movimenti della mia amica, che si accoccola al mio fianco dopo avermi augurato la buonanotte.

    Faccio molti sogni, belli per lo più, ma tutti funestati dalla consapevolezza che sono solo sogni, appunto. Sogno il mio Principe, che mi aspetta sulla spiaggia dopo una delle mie nuotate e mi accoglie a braccia aperte quando esco dall'acqua circondata dalle onde cristalline. Sogno la mia Melody, che corre felice per tutto il Castello giocando con Max, le sue risate che colmano ogni singola sala e risuonano fino alla spiaggia. Sogno Atlantica, mio padre e le mie sorelle, Melody con la sua coda color corallo ed io con la mia cosa smeraldina che ci inseguiamo scherzosamente sott'acqua. Ma la gioia onirica dura sempre poco: un'ombra circonda ogni visione, il sapere che quando mi risveglierò non ci saranno quei volti cari ed amati ad attendermi, che non mi risveglierò tra le braccia del mio Principe che mi sussurra all'orecchio "Buongiorno Principessa". Dormo e sogno, eppure sono ancora cosciente di quanto è accaduto.

    L'ultimo sogno però mi dà speranza. Siamo io e Belle, che corriamo mano nella mano in una foresta soleggiata. Ridiamo e siamo felici perchè ce l'abbiamo fatta, laggiù ci sono i nostri Principi ed i nostri cari, li abbiamo ritrovati. Ci chiamano a gran voce, correndo a loro volta verso di noi. Il sole è quasi accecante, alzo una mano per schermarmi il volto e allora mi sveglio. Un raggio di sole dispettoso che filtra dalla porta vecchia e scrostata del rifugio è arrivato a colpirmi proprio sugli occhi, ridestandomi.

    Sento dei delicati movimenti accanto a me, e girando piano piano la testa mi accorgo che anche Belle è sveglia, accucciata al caldo sotto le coperte. «Buongiorno Belle!»la saluto, la voce leggermente appannata dal sonno. «Sei riuscita a riposare un po'?» le domando, mettendomi a sedere. Così facendo mi accorgo di quanto bassa sia la temperatura al di fuori del nostro caldo bivacco di fortuna: il rifugio durante la notte è precipitato di nuovo nel gelo, anche a causa dello spegnimento del fuoco. Dovremo provvedere a riaccenderlo, altrimenti rischieremo di nuovo il congelamento, penso, sprofondando di nuovo nel calore benefico delle coperte a fianco della mia amica. La sua presenza mi tranquillizza, è un balsamo che lava via l'inquietudine che aleggiava nei miei sogni. In qualche modo, sento che l'ultimo sogno si avvererà: io e Belle correremo presto, insieme, verso le nostre famiglie.


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    Oddio il picspam di Jelsa *______* E il gifset è una favola! (Roba che io mi incasino con una sola gif... XDDD)
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    Io invece lo ricordo a malapena D: Sicuramente l'avrò visto ma non mi è rimasto molto impresso T_T
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    Benvenutissima, io sono Ariel, la principessa sirenetta del forum :D
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    Con l'abito dell'Incoronazione *_* La trovo elegante e graziosa con entrambi gli abiti, però quello dell'incoronazione mi piace un pelino di più :P
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    jfFb8zM
    endymion


    Ari fortunatamente recepisce il messaggio al volo e si avvia a controllare la capanna. Io nel frattempo, reggendo saldamente Tyrion (che ancora non rinviene), avanzo per uscire definitivamente dal fiume. Ari mi raggiunge poco dopo, dicendo che la capanna può andar bene per rifugiarci lì e trascorrere la notte all'interno. Mi aiuta inoltre a trasportare il ferito, e con il suo aiuto lo sistemo in un angolo della catapecchia. Probabilmente una volta era la capanna di un pescatore, a giudicare dalle reti e dagli attrezzi da pesca dall'aria vecchia e polverosa abbandonati in un angolo, penso, mentre deposito Tyrion su un giaciglio che un tempo doveva essere un letto vero e proprio.

    Mi chino ad osservare le sue ferite: non sembrano gravi ma necessitano di una ripulita, per evitare infezioni. Mi guardo intorno, osservano il posto per il fuoco e gli attrezzi da pesca. Mi avvicino e trovo ciò che cerco: un vecchio secchio metallico senza nemmeno il manico e qualche pezzo di stoffa strappato.

    Servirà anche della legna, penso velocemente mentre esco dalla capanna a passo svelto. Riempio il secchio e lo riporto all'interno, dopodichè raccolgo un po' di legna per accendere un fuoco. Devo mettere a bollire l'acqua e poi buttarci dentro le pezze, in modo che si sterilizzino. Solo dopo potrò procedere alla medicazione.

    L'operazione mi tiene occupato per un po', ma alla fine riesco a medicare alla meno peggio Tyrion, tamponandogli le ferite e pulendolo dal sangue incrostato sul viso. Maledico mentalmente la situazione in cui mi trovo: una capanna del genere è il luogo meno adatto per una medicazione. Per non parlare dell'assenza di farmaci, bende sterili, e strumenti diagnostici, penso aggrottando la fronte.

    Non faccio in tempo a sedermi e a chiedere ad Ari se ha bisogno di qualcosa, che Tyrion riprende i sensi, tossendo poderosamente. Nonostante la botta e le ferite non ha perso il suo smalto, cosa che mi fa sorridere. Accenna qualcosa a proposito di viveri, e mi volto a guardare Ari con espressione dubbiosa.
    «Ha ragione, dovremo cercare del cibo... Possiamo bere l'acqua del fiume, ma dovremo pur mettere qualcosa sotto i denti. Da dove cominciamo?» gli chiedo.

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    Sei troppo brava Belle! *_____*
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    u5Vttfm
    ariel


    Ascolto affascinata il racconto e le relative descrizioni di Belle: cerco di immaginarmi i domestici trasformati negli oggetti più disparati, mantenendo la capacità di pensare, parlare e muoversi.
    Chissà che strano spettacolo doveva essere!, penso mentre Belle mi descrive Mrs. Brick, la cameriera trasformata in teiera col suo figlioletto Chicco, trasformato invece in tazzina.
    Mi immagino la mia amica in un enorme ed elegante castello, nella più strana e bizzarra delle avventure, circondata da oggetti vari dotati di favella.

    Alla fine del racconto Belle sbadiglia vistosamente - ovviamente mettendo graziosamente la mano davanti alle labbra, così come si conviene ad una ragazza dalle buone maniere come lei - e ha gli occhi pesanti per la sonnolenza. Mi propone quindi di fare una bella dormita, e non posso che approvare: in questi ultimi minuti ho cominciato a sentirmi anche io piuttosto insonnolita, merito/colpa certamente della grande camminata, del pasto caldo e del comodo giaciglio accanto al camino che ci siamo create.

    «Dico che sono d'accordo», ribatto, reprimendo a fatica uno sbadiglio. «Abbiamo bisogno di riposare, dopo la discesa di oggi. Fortuna che abbiamo trovato questo rifugio», proseguo, lanciando un'occhiata riconoscente all'ambiente circostante, per nulla sfarzoso o elegante, ma di certo utile e benefico. Sistemo meglio le coperte e il mio mantello, in modo che ci coprano adeguatamente entrambe; mi assicuro inoltre che il fuoco non sia troppo vivace, non si sa mai partisse qualche fiammata pericolosa. Infine mi accoccolo per bene a fianco della mia compagna di avventura, ancora una volta grata e felice di non trovarmi da sola in questa strana situazione.

    «Buon riposo dolce Belle!» le dico infine, appoggiando appena la tempia alla sua spalla.

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    jfFb8zM
    endymion


    Credevo che il giovane sconosciuto che ci sta guidando nella ricerca di un guado non avrebbe accolto lo spunto a scambiare quattro chiacchiere: invece mi coglie di sorpresa, rivelandoci il suo nome e poche altre cose. Nomina la Baviera, ma qualcosa mi dice che non è la stessa Baviera del mio mondo natìo.

    Nel frattempo abbiamo iniziato l'attraversamento del fiume, il che richiede concentrazione per mantenere l'equilibrio sui ciottoli scivolosi del letto del fiume. Siamo in un punto poco profondo, quindi anche se scivolassimo non verremmo trascinati via dalla corrente, ma come si suol dire, meglio prevenire che curare.

    Il nano dietro di me sceglie proprio quel momento per parlare a sua volta: lo sciabordio dell'acqua copre gran parte delle sue parole, e riesco a cogliere a malapena il suo nome, Tyrion Lannister. Dopodichè sento un sonoro "splash" e un tonfo sordo alle mie spalle, proprio quando eravamo quasi arrivati sulla riva opposta. Mi volto per assicurarmi che stia bene - non ho affatto perso il mio istinto da medico - ma non faccio nemmeno in tempo a prenderlo per la collottola e tirarlo fuori dall'acqua che già ha fatto tutto da solo. Sfortunatamente ha picchiato il viso contro un masso, perdendo un dente, e lo vedo un po' instabile, in equilibrio precario sulle sue corte gambette.

    Osservo poi la capanna indicata da Ari - una casupola piuttosto scarna e dall'aspetto abbandonato, ma vista la situazione d'emergenza non è certo il caso di fare gli schizzinosi.
    Sento Tyrion iniziare a dire qualcosa per poi interrompersi di botto, e mi volto appena in tempo: lo vedo crollare di colpo, colto da uno svenimento improvviso causato dalla caduta di poco prima, ma riesco ad afferrarlo prima che urti la sponda sassosa del fiume.

    Mi inginocchio accanto a lui, sentendogli il polso e il respiro.
    «Ari! Tyron è svenuto, controlla che la capanna sia sgombra così ci sistemiamo lì dentro per un po', per favore!», chiamo, facendo un gesto con la mano per richiamare l'attenzione del biondino.

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    H746Tgm
    ariel


    Elsa espone la sua idea, che trovo ingegnosa ma anche audace; in poche parole, si offre di costruire usando i suoi poteri un palazzo di ghiaccio e dei guardiani, in modo da poterci rifugiare lì dentro per la notte ed essere al sicuro da animali e pericoli vari.

    L'idea mi piace e mi entusiasma, perchè non vedo l'ora di vedere i poteri di Elsa in azione in qualcosa di spettacolare, ma ho la sensazione che Daenerys non sarà altrettanto entusiasta. Anzi, temo proprio che la rifiuterà, conoscendo la sua diffidenza nei confronti della magia.
    L'unica cosa che mi preoccupa è il controllo di Elsa sui suoi stessi poteri, in certi momenti l'ho vista titubante anche se migliora a vista d'occhio...
    Cercherò di incoraggiarla ancora, in modo che li usi senza esitazione. Anche perchè al momento la sua è l'unica idea valida ed applicabile... Il sole sta tramontando del tutto ormai e non so davvero in quale altro modo riusciremmo a trovare riparo tanto in fretta, penso, voltandomi a guardare in direzione dell'orizzonte nascosto dalla boscaglia circostante.

    «Hai avuto un'ottima idea Elsa! Ci vorrebbe proprio un guardiano che vegli su di noi durante la notte, per non parlare di un intero edificio a nostra totale disposizione», le dico sorridendo. Poi mi volto a guardare Daenerys con aria interrogativa.
    Chissà come reagirà, penso, mordendomi un labbro.

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    Carinissime *___* Quant'è puccio Sebastian XD
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    u5Vttfm
    ariel


    Come si sta bene accoccolate così vicino al fuoco, penso. Belle si è accomodata al mio fianco, poggiando la testa sulla mia spalla, e io ho a mia volta inclinato il capo per poggiarlo sulla sua testolina bruna.

    Mi racconta del suo cavallo, un regalo di suo padre per il suo ottavo compleanno, e di un cane che hanno a Palazzo... Che a quanto pare all'inizio aveva le sembianze di un poggiapiedi di velluto che abbaiava. All'idea di una creatura tanto bizzarra scoppio a ridere insieme a Belle. Poi mi domanda se io ho animali.

    «Anche mio marito ha un cane», le racconto. «Interessante coincidenza, non trovi? Si chiama Max ed è un bel cagnolone, circa di questa dimensioni», dico, aprendo le braccia per mostrare la grandezza del fido amico del mio Eric. «Ha il pelo grigio e bianco, molto lungo, con una buffa frangia che gli copre gli occhi. Lo adoro, è molto affettuoso, se gli piaci ti corre incontro non appena ti vede e ti lava la faccia a suon di leccate... Cosa che ha fatto anche quando mi ha vista la prima volta», dico, ripensando a come mi era corso incontro spaventandomi un po', per poi leccarmi affettuosamente il viso.

    «Poi c'è Sebastian, un granchio rosso molto saggio, burbero ma dal cuore d'oro. In realtà è il consigliere di mio padre, nonchè compositore della corte di Atlantica, ma passa del tempo anche con noi dato che può vivere anche sulla terraferma. L'importante è tenerlo lontano dal cuoco, Louis, che tenta sempre di catturarlo per cucinarlo» penso ridacchiando. «Infine c'è Flounder, che è anche il mio migliore amico, ed è un pesce. Quando vivevo ad Atlantica eravamo inseparabili, era il mio fidato compagno di avventure», la mia voce si vela di tristezza e maliconia, mentre racconto questo a Belle. «Naturalmente ci siamo dovuti separare quando sono diventata umana, ma possiamo sempre incontrarci sulla spiaggia o in mare aperto. Adesso è cresciuto, e ha una famiglia tutta sua, con tanti figli pesciolini» dico con un moto di profondo affetto.

    «Ma invece raccontami ancora dell'incantesimo che era stato lanciato su tuo marito e sugli abitanti del Castello. Hai detto che erano stati trasformati in oggetti, ho capito bene? Il cagnolino ad esempio era diventato un poggiapiedi! Sarei curiosa di sapere in quali altri oggetti erano stati trasformati tutti gli altri», le chiedo con curiosità.
    La mia passione per gli oggetti umani è ancora viva, questi anni non mi hanno cambiata più di tanto, penso, ridacchiando tra me e me. Chi lo sa, magari Belle mi avrebbe parlato di oggetti nuovi a me sconosciuti che non usiamo a Palazzo!

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    jfFb8zM
    endymion


    Il giovanotto è senz'altro un tipo pratico e dalle poche parole: dopo aver osservato il fiume, propone di cercare un guado in modo da attraversare il fiume; dal momento che nè io nè il nano abbiamo nulla in contrario ci incamminiamo, il giovane in testa alla fila, che non aggiunge altro.

    Camminiamo per parecchio tempo, tant'è che il sole inizia ad abbassarsi verso l'orizzonte, tingendosi di rosso fuoco. Se continua così, non faremo in tempo a trovare un guado prima di notte, e dovremo cercare un riparo qui su questa riva. Nel frattempo il silenzio regna sovrano: gli unici rumori sono lo scorrere dell'acqua, i nostri passi sulla riva ciottolosa, il frusciare di rami e foglie di bassi arbusti che andiamo ad urtare camminando.

    Il nano, che ci segue con caparbietà, sembra non sopportare più questo silenzio - e per la verità nemmeno io - e dopo essersi schiarito la voce, ci domanda da dove veniamo, palesemente per tentare di intavolare una conversazione. Buona idea, penso, Se non altro scambiare quattro chiacchiere aiuterà a far passare il tempo. E magari potremmo scoprire qualcosa sul giovanotto che ci sta guidando, anche se forse è troppo diffidente, rifletto, scoccando una breve occhiata al biondino.

    «Io mi chiamo Endymion, e sono il sovrano di Crystal Tokyo», dico senza tanti preamboli, vestito così non potrei passare per un cittadino normale quale ero ai tempi in cui il mio nome era Mamoru Chiba. Già nominare soltanto il mio regno mi causa un'ondata di malinconia e preoccupazione. I miei pensieri vanno alla mia amata sposa e alla mia amata figlia. Nuovamente, per la millesima volta probabilmente, mi domando cosa sia accaduto, se loro stanno bene o se si trovano smarrite in un luogo sconosciuto al pari di me.
    «Sinceramente non so dire quanto lontano disti da questo luogo. Non sono nemmeno sicuro che si tratti dello stesso mondo», dico quest'ultima parte a voce molto bassa, parlando più tra me e me che coi miei due compagni d'avventura.
    Potrei essere addirittura in un altro universo, chi può dirlo?

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255 replies since 25/3/2012
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